Chi prima arriva, meglio comunica.

Catturare l’attenzione del pubblico e coinvolgere il target in un momento specifico non è solo una straordinaria tecnica di engagement, ma è anche un modo per avvicinare i clienti al proprio brand. Questo è l’obiettivo che si pone il Real Time Marketing, che rappresenta la capacità di un’azienda di essere reattiva e pronta a sviluppare contenuti estemporanei ispirati da stimoli esterni, come notizie ed eventi importanti, oppure quando un brand è in grado di migliorare un prodotto o un servizio basandosi su feedback e commenti da parte dei clienti.

Per attuare una strategia di Real Time Marketing si possono coinvolgere e utilizzare più strumenti, come una campagna tematica sui social, un video virale ispirato ai trend e hot topic o anche attraverso l’attività di guerrilla marketing on e offline.

Il  Real Time Marketing non si basa su un piano strategico realizzato precedentemente, ma utilizza i dati in possesso dalle aziende, in particolar modo quelli che vengono reperiti dall’ascolto delle conversazioni in rete. In questo modo i contenuti sviluppati sono in grado di focalizzarsi sulle news più recenti e virali, sia del panorama nazionale che internazionale.

Non uno, non due ma ben tre tipi di Real Time Marketing

Il Real Time Marketing si basa su due variabili, la prevedibilità dell’evento e l’attitudine reattiva o proattiva dell’azienda. Dall’incrocio di questi due punti possiamo definire tre tipologie fondamentali di Real Time Marketing:

  • Eventi pianificati da utilizzare in maniera proattiva: sono situazioni precedentemente impostate dall’azienda, come lanci di un prodotto, conferenze stampa, giornate importanti, eventi di settore, ecc…, ovviamente in questi casi la capacità di creare un contenuto estemporaneo è estremamente limitata, perciò la pianificazione gioca un ruolo determinante. Questa condizione però, non impedisce di monitorare l’andamento della campagna e di modificarla in corso d’opera. Un esempio eclatante ha visto coinvolti i due famosi attori comici del film Zoolander, Ben Stiller e Owen Wilson, durante la sfilata di Valentino alla Paris Fashion Week per il lancio della collezione autunno/inverno 2015-2016.  I due attori hanno fatto irruzione sulla passerella rubando la scena ai modelli professionisti, ma lasciando a bocca aperta gli spettatori e rendendo sicuramente ancora più virale l’evento stesso.
  • Eventi programmati che prevedono un’azione reattiva: in questo caso possiamo parlare di marketing di prossimità, derivato dai dati geo-comportamentali e geo-fencing raccolti dalle aziende. È un sistema che permette di anticipare i servizi di cui avranno bisogno i consumatori che visitano una determinata area, proponendogli quei prodotti o soluzioni che rispondono alle loro esigenze. Le aziende come Google o le lenti e i filtri di Snapchat hanno utilizzato questi strumenti all’interno di molte strategie di marketing organico.

  • Eventi non programmati che necessitano di una risposta immediata: questi contenuti possono nascere da fatti di cronaca, dichiarazioni di politici e personaggi famosi e possono riguardare qualsiasi evento o situazione legata in qualche modo all’azienda stessa, dando in questo caso un ritorno d’immagine ancora più ampio. Bisogna però prestare molta attenzione perché  in un contesto dove le decisioni devono essere prese in breve tempo, i famosi “epic fail” si nascondono dietro l’angolo. In questi casi l’importante è restare sempre nel proprio campo d’azione evitando forzature e situazioni inopportune. Un esempio recente ne sono le campagne di real time marketing del brand Tempo in riferimento al Coronavirus: dietro ad un’apparente ironia, è riuscito a far passare un messaggio molto forte.

Ad ogni modo, questo tipologia di  strumento deve essere utilizzato in maniera strutturata, creativa e soprattutto onesta, deve cioè permettere al brand di differenziarsi nettamente dalla concorrenza, arrivando prima degli altri a cogliere le opportunità che il web, i social e il mondo ci offrono ogni giorno. 

Se il Real Time Marketing viene utilizzato in maniera corretta e appropriata è in grado di trasformarsi nella voce della dell’azienda, riducendo il senso di distanza che intercorre tra la marca e il cliente, e ridando così un volto umano e amichevole al brand, dando vita ad una conversazione empatica con i propri consumatori.

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