C’era una volta lo storytelling… e c’è ancora!

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Parliamo di:

C’era una volta una valle incontaminata…

Fu lì che per la prima volta lo Vidi…

L’euforia dei giorni di sole si specchia nel grano, dalla terra all’uomo…

Cos’hanno in comune queste frasi? Per parlare dell’importanza dello storytelling ci siamo rifatti a questi incipit di concept che abbiamo usato per alcuni clienti (i più curiosi possono approfondire su Funghi Valbrenta, Tenute Vidi, La città del sole, gli altri possono rimanere qui che proseguiamo!).

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4 situazioni tipo dei brand alle prese con lo storytelling

In oltre 30 anni di lavoro nel settore della comunicazione, possiamo assicurarti di averle viste tutte, ma queste sono le quattro situazioni classiche dei brand alle prese con lo storytelling.

La 1°: “Ce l’ho? Non so cosa sia lo storytelling”

Lo storytelling è l’arte di raccontare una storia. Disclaimer! Lo storytelling è l’arte di raccontare una storia, non “le storie”. In Veneto se senti dire una frase tipo “ah, queo là xe un contastorie” significa che si sta parlando di qualcuno che è solito raccontare fandonie (cfr balle). Lo storytelling invece non è un semplice elenco di date, fatti o frasi-ad-effetto-che-fanno-tanto-figo, ma un modo coinvolgente di condividere informazioni, emozioni e valori reali attraverso una narrazione. Lo scopo dello storytelling è infatti quello di emozionare, intrattenere e coinvolgere le persone creando una connessione profonda tra l’azienda e i clienti che entrano in contatto con questa realtà.

Lo storytelling è importante perché è capace di veicolare:

  • Memorabilità, le storie sono più facili da ricordare rispetto ai dati o ai fatti;
  • Emozioni, le storie sono strumenti importantissimi per spingere a provare commozione, eccitazione, impressione, trepidazione, turbamento, rabbia e compassione, tutte emozioni che portano a compiere un’azione. Un buon storytelling dovrebbe sempre puntare a ispirare, motivare o stravolgere il comportamento delle persone;
  • Connessioni, le storie sono il mezzo attraverso il quale è possibile creare un ponte tra chi racconta e chi ascolta. È attraverso le connessioni che si creano le community unite da un senso di appartenenza e comprensione reciproca potentissimo;
  • Significato, le storie forniscono il contesto delle informazioni, spiegando in maniera efficace e diretta il motivo che si cela dietro ai fatti e alle scelte aziendali, rendendole ancora più significative e comprensibili.
È l’arte di raccontare una storia, la tua storia.
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La 2°: “Ce l’ho, ma non l’ho mai raccontato”

E quindi sì, anche il tuo brand, la tua azienda o il tuo personal brand ha sicuramente una storia da raccontare. È però probabile che tu non l’abbia mai raccontato e che, forse, non l’abbia neanche mai messo a fuoco. Succede così: un’azienda si rivolge a noi, ci chiede un nuovo payoff, una “svecchiata” del logo, una company profile coinvolgente, un packaging che venda, ma non sa da che parte iniziare per raccontare la propria azienda. Solitamente è proprio da qui che partiamo in Parsifal. Utilizzando il nostro metodo possiamo addentrarci alla scoperta del passato del tuo brand per scoprire quello che è stato fatto e soprattutto qual è la USP, la proposta di valore che differenzia la tua azienda dalle altre.

Molti brand faticano a vederla, per poi rendersi conto che era sempre stata là, solo non l’avevano mai vista, perché troppo impegnati a raggiungere nuovi obiettivi all’orizzonte per fermarsi un attimo a “raddrizzare l’ago della bussola”.

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La 3°: “L’ho raccontato, ma non ha funzionato”

Situazione rara quanto un animale mitologico, ma possibile. Qui bisognerebbe analizzare nel dettaglio le operazioni che sono state fatte e capire perché non ha funzionato e soprattutto, cosa non ha funzionato. Per creare uno storytelling efficace è necessario partire sempre da un’analisi approfondita di:

  • Qual è il messaggio chiave? = Cosa vuoi raccontare?
  • Chi sono le buyer persona alle quali ti rivolgi? = A chi lo vuoi raccontare?
  • Qual è il formato giusto per lo storytelling? = Dove lo vuoi raccontare?
  • Quali sono gli elementi da mettere in risalto? = Come lo vuoi raccontare?
  • Qual è la conclusione? = Dove va a parare la storia?

Solo dopo aver risposto a tutte queste domande è possibile mettere in piedi un progetto di storytelling capace di conquistare il pubblico attraverso una narrazione aziendale potente.

A proposito: mission e vision aziendale sono già ben chiare, vero? Altrimenti la storia non può iniziare.

La 4°: “Lo storytelling ha funzionato eccome!”

Sei per caso un nostro cliente?

Sì, perché l’ultimo caso è quello nei quali lo storytelling funziona: crea connessioni, coinvolge le persone, stimola le vendite. Uno storytelling efficace è infatti capace di suggerire ambientazioni e di creare scenari all’interno dei quali le persone possano immaginarsi. Questo vale sia per il settore B2C che per il settore B2B, in egual misura, perché dietro le aziende ci sono sempre persone con dubbi, problemi e passioni.

Potremmo quindi parlare dell’iconico “Let’s Build” della Lego, dove padre e figlio formano un team affiatato capace di stimolare l’immaginario di famiglia di chiunque, del personal brand di Steve Jobs, capace di incorporare il viaggio dell’eroe in una narrazione impeccabile, oppure del sempreverde “Il mulino che vorrei” della Mulino Bianco che ha fatto sognare milioni di famiglie a suon di retorica e genuinità.

Ma preferiamo raccontarti un esempio tratto dal nostro portfolio:

C’era una volta una valle incontaminata dove l’uomo e la natura vivevano in armonia, condividendo lo stesso amore per le cose genuine. Non è una favola, ma una storia vera che racconta un luogo dove filamenti sottilissimi collegano gli elementi tra loro, imparando dal passato e facendo crescere in armonia l’ecosistema. È in questa valle che inizia la storia di Funghi Valbrenta.
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Riprendiamo le domande preliminari dell’analisi:

  • Qual è il messaggio chiave? Funghi Valbrenta è in collegamento con la natura.
  • Chi sono le buyer persona alle quali ti rivolgi? Il cliente tipo di Funghi Valbrenta è eterogeneo, sia per estrazione sociale che per sesso ed età; è molto attento a ciò che mangia e alla sua provenienza e compra funghi champignon sia per ricette vegetariane che per cucinare contorni a piatti a basse di carne. 
  • Qual è il formato giusto per lo storytelling? Questo tipo di racconto, per legarlo saldamente al brand, dovrà essere veicolato il più possibile, sia su strumenti digitali che su tutto il materiale comunicativo dell’azienda.
  • Quali sono gli elementi da mettere in risalto? La naturalezza del prodotto e la sinergia con la natura. Ma anche la conoscenza della stessa e la simbiosi con territorio della Valbrenta.
  • Qual è la conclusione? Il fine ultimo è quello di consolidare la riconoscibilità del marchio, associandolo alla purezza e all’intricato sistema miceliale che unisce e ricorda tutto il ciclo produttivo. 

E se, a questo punto, ti è venuto il dubbio, confermiamo tutto: anche questo articolo è parte integrante del nostro storytelling!

Vuoi raccontare in modo vero e  trasparente la tua azienda?

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